Molte persone non capiscono perché, essendo Dio Onnipotente il ritorno del Signore Gesù negli ultimi giorni, il Signore Gesù sia chiamato Dio Onnipotente quando viene a compiere l’opera di giudizio negli ultimi giorni. Perché non continua a essere chiamato Signore Gesù? In realtà, Dio assume un nome nuovo ogni volta che compie una fase della Sua opera. Questo nome nuovo viene assunto da Dio Stesso secondo quanto si confà all’opera: non è che la gente Lo chiami come preferisce.
March 15 2019
Se, venendo nella carne, Dio Si limitasse a svolgere l’opera della divinità senza avere in aggiunta alcune persone in sintonia con il cuore di Dio che lavorino di concerto con Lui, per l’uomo non ci sarebbe modo di comprendere la volontà di Dio o di venire in contatto con Lui. Dio deve usare persone normali in sintonia con il Suo cuore per completare questa opera, per vegliare e pascere le Chiese, per raggiungere il livello che i processi cognitivi dell’uomo e il suo cervello sono in grado di concepire. In altre parole, Dio usa un piccolo numero di persone in sintonia con il Suo cuore per “tradurre” l’opera che Egli compie nella divinità in modo che risulti accessibile, cioè per trasformare il linguaggio divino in linguaggio umano, facendo sì che tutte le persone lo possano comprendere e tutte lo capiscano. Se Dio non facesse così, nessuno capirebbe il linguaggio divino di Dio, poiché le persone in sintonia con il cuore di Dio sono, dopo tutto, una piccola minoranza, e la capacità dell’uomo di comprenderlo è limitata. Questo è il motivo per cui Dio sceglie questo metodo solo quando opera in un corpo incarnato. Se ci fosse solo l’opera divina, per l’uomo non ci sarebbe modo di conoscere o di entrare in contatto con Dio, poiché egli non comprende il linguaggio di Dio. L’uomo è in grado di comprendere questo linguaggio solo attraverso la mediazione delle persone in sintonia con il cuore di Dio che chiariscano le Sue parole. Tuttavia, se ci fossero solo simili persone che lavorano nell’umanità, ciò potrebbe solo mantenere la vita normale dell’uomo, non trasformarne l’indole. In tal caso l’opera di Dio non potrebbe avere un nuovo punto di partenza; ci sarebbero solo le solite vecchie storie, i soliti vecchi luoghi comuni. Soltanto tramite l’intervento del Dio incarnato, che dice tutto ciò che deve esser detto e fa tutto ciò che deve essere fatto durante il periodo della Sua incarnazione, dopo il quale le persone lavorano e fanno esperienza secondo le Sue parole, soltanto così la loro indole di vita sarà in grado di cambiare ed esse riusciranno a stare al passo con i tempi. Colui che opera nella divinità rappresenta Dio, mentre coloro che lavorano nell’umanità sono persone utilizzate da Dio. Vale a dire, il Dio incarnato è sostanzialmente differente dalle persone utilizzate da Dio. Il Dio incarnato è in grado di svolgere l’opera della divinità, mentre le persone usate da Dio non lo sono. Al principio di ciascuna età, lo Spirito di Dio parla di persona per inaugurare la nuova era e condurre l’uomo a un nuovo inizio. Quando Egli ha finito di parlare, significa che l’opera di Dio nella Sua divinità è conclusa. Da quel momento in poi, tutte le persone si affidano alla guida di coloro usati da Dio per entrare nella loro esperienza di vita. Allo stesso modo, questa è anche la fase in cui Dio porta l’uomo dentro una nuova età e dà a ciascuno un nuovo punto di partenza. Con questo si conclude l’opera di Dio nella carne.
Dio viene sulla terra non per perfezionare la Sua normale umanità. Egli viene non per svolgere l’opera della normale umanità, bensì solo per compiere l’opera della divinità nella normale umanità. Ciò che Dio denota come umanità normale non è ciò che l’uomo immagina che sia. L’uomo definisce “umanità normale” l’avere una moglie o un marito, figli e figlie. Questa è la prova che un individuo è una persona normale. Ma Dio non la vede in questo modo. Egli considera umanità normale l’avere pensieri umani normali, una vita umana normale ed essere nati da persone normali. Ma la Sua normalità non include avere una moglie o un marito, e avere figli nel modo in cui l’uomo intende la normalità. Vale a dire che, per l’uomo, l’umanità normale di cui Dio parla è ciò che l’uomo considererebbe assenza di umanità, quasi esente da emozioni e apparentemente priva dei bisogni della carne, proprio come Gesù, che aveva solo l’aspetto esteriore di una persona normale e aveva assunto le sembianze di una persona normale, ma essenzialmente non possedeva affatto tutto ciò che una persona normale dovrebbe possedere. Da questo si può vedere che l’essenza del Dio incarnato non comprende l’interezza della normale umanità, ma solo una parte delle cose di cui le persone dovrebbero essere dotate, al fine di tollerare le abitudini di una vita umana normale e l’uso di una ragione umana normale. Ma questi aspetti non hanno nulla a che fare con ciò che l’uomo considera un’umanità normale. Sono ciò che il Dio incarnato dovrebbe possedere. Ci sono quelli che sostengono, tuttavia, che il Dio incarnato può dirsi possedere un’umanità normale solo se ha una moglie, figli e figlie, una famiglia. Senza queste cose, dicono, Egli non è una persona normale. Ti chiedo allora: “Dio ha una moglie? È possibile che Dio abbia un marito? Può Dio avere dei figli?” Non sono dei ragionamenti errati? Tuttavia, il Dio incarnato non può sbucare fuori da una fenditura tra le rocce o cadere giù dal cielo. Può solo nascere in una normale famiglia umana. Ecco perché ha genitori e sorelle. Queste sono le cose che la normale umanità del Dio incarnato dovrebbe avere. Tale è stato il caso di Gesù. Gesù aveva un padre e una madre, sorelle e fratelli. Tutto ciò era normale. Ma se Egli avesse avuto moglie e figli e figlie, allora la Sua non sarebbe stata la normale umanità che Dio voleva il Dio incarnato possedesse. Se fosse stato questo il caso, Egli non sarebbe stato in grado di operare per conto della divinità. È stato proprio perché Egli non aveva moglie né figli, pur essendo nato da persone normali in una famiglia normale, che Egli è stato in grado di svolgere l’opera della divinità. Per chiarire ulteriormente il concetto, ciò che Dio considera una persona normale è un individuo nato in una famiglia normale. Solo una persona di questo tipo è qualificata per svolgere l’opera divina. Se, d’altro canto, una persona avesse moglie, figli o marito, non sarebbe in grado di svolgere l’opera divina poiché sarebbe in possesso solo dell’umanità normale richiesta dagli uomini, ma non dell’umanità normale richiesta da Dio. Ciò che Dio considera e ciò che le persone capiscono sono spesso due cose enormemente diverse e lontane anni luce l’una dall’altra. In questa fase dell’opera di Dio c’è molto che va nel senso opposto e differisce ampiamente dalle concezioni della gente. Si potrebbe dire che questa fase dell’opera di Dio consiste interamente in un lavoro diretto della divinità, con l’umanità che svolge un ruolo di supporto. Dato che Dio viene sulla terra per eseguire la Sua opera di persona piuttosto che permettere all’uomo di metterci mano, ecco perché Egli Si incarna in un corpo (in una persona normale, incompleta) per compiere la Propria opera. Egli sfrutta tale incarnazione per offrire all’umanità una nuova età, per informarla del passo successivo della Propria opera e chiederle di praticare seguendo il percorso descritto nelle Sue parole. Con ciò, Dio conclude la Sua opera nella carne e sta per lasciare l’umanità, senza più risiedere nella carne di una normale umanità, ma piuttosto allontanandoSi dall’uomo per passare a un’altra parte della Sua opera. Poi, avvalendoSi di uomini in sintonia con il Suo cuore, continua la Propria opera sulla terra in mezzo a questo gruppo di persone, ma nella loro umanità.
Il Dio incarnato non può stare con l’uomo per sempre poiché Dio ha molto altro lavoro da fare. Non può restare legato alla carne; Egli deve liberarSi della carne per compiere l’opera che deve svolgere, sebbene Egli svolga quell’opera nelle sembianze della carne. Quando Dio viene sulla terra, non aspetta di aver raggiunto la forma che una persona normale dovrebbe raggiungere prima di morire e di lasciare il genere umano. Indipendentemente da quale età abbia la Sua carne, una volta che la Sua opera è terminata, Egli Se ne va e abbandona l’uomo. Per Lui non esiste qualcosa come l’età, non conta i Propri giorni in base alla durata della vita umana; invece, termina la Sua vita nella carne in conformità con le fasi della Sua opera. Potrebbero esserci coloro che ritengono che Dio, nel venire nella carne, debba svilupparSi fino a un certo stadio, divenire adulto, raggiungere la vecchiaia e andarSene solo quando il Suo corpo viene meno. Questo è ciò che l’uomo immagina; Dio non opera così. Egli viene nella carne solo per svolgere l’opera che è tenuto a svolgere e non per vivere la vita di un uomo comune, consistente nel nascere da genitori, crescere, formare una famiglia e intraprendere una carriera, avere dei figli o sperimentare le fasi alterne della vita – tutte le attività di un uomo comune. Quando Dio viene sulla terra, è lo Spirito di Dio che Si riveste della carne, che entra nella carne, ma Dio non vive l’esistenza di un uomo comune. Egli viene solo per realizzare una parte del Proprio piano di gestione, dopo di che Egli lascerà l’umanità. Quando viene nella carne, lo Spirito di Dio non perfeziona la normale umanità della carne. Bensì, in un momento che Dio ha predeterminato, la divinità andrà a operare in modo diretto. Allora, dopo aver fatto tutto ciò che deve fare e aver completato pienamente il Proprio ministero, l’opera dello Spirito di Dio in questa fase sarà compiuta, e a questo punto si concluderà anche la vita del Dio incarnato, indipendentemente dal fatto che il Suo corpo carnale abbia vissuto il suo periodo di longevità. Vale a dire, qualunque stadio della vita il corpo carnale raggiunga, per quanto a lungo viva sulla terra, tutto viene deciso dall’opera dello Spirito. Non ha nulla a che fare con ciò che l’uomo considera essere normale umanità. Prendi, ad esempio, Gesù. Egli ha vissuto nella carne per trentatré anni e mezzo. In termini di durata della vita di un corpo umano, Egli non sarebbe dovuto morire a quell’età e non avrebbe dovuto andarSene. Ma questo non preoccupava minimamente lo Spirito di Dio. Terminata la Sua opera, il corpo venne portato via, scomparendo insieme allo Spirito. Questo è il principio in base al quale Dio opera nella carne. Pertanto, a rigor di termini, Dio incarnato è privo di normale umanità. Per ripetere il concetto, Egli viene sulla terra non per vivere l’esistenza di un comune essere umano. Egli non intraprende prima una vita umana normale e poi comincia a operare. Anzi, sempre che sia nato all’interno di una normale famiglia umana, Egli è in grado di svolgere l’opera divina. È totalmente scevro dalle intenzioni dell’uomo, non è carnale, e di certo non adotta i modi della società o Si interessa dei pensieri e delle idee dell’uomo, tanto meno abbraccia le filosofie di vita dell’uomo. Questa è l’opera che il Dio incarnato intende svolgere ed è anche il significato pratico della Sua incarnazione. Dio viene nella carne in primo luogo per compiere una fase dell’opera che deve essere compiuta nella carne. senza sottoporSi ad altri futili processi e, per quanto riguarda le esperienze di un uomo comune, Egli non ne ha. L’opera che il corpo incarnato di Dio deve svolgere non prevede normali esperienze umane. Pertanto, Dio viene nella carne al fine di realizzare l’opera che deve compiere nella carne. Il resto non ha nulla a che fare con Lui. Egli non passa attraverso tutti quei futili processi. Una volta compiuta la Sua opera, il significato della Sua incarnazione ha fine. La conclusione di questa fase significa che l’opera che Egli doveva fare nella carne è compiuta, il ministero della Sua carne completato. Ma Egli non può continuare a operare nella carne a tempo indeterminato. Deve spostarSi in un altro luogo per operare, un luogo al di fuori della carne. Solo in questo modo la Sua opera può diventare più pienamente completa e meglio diffusa. Dio opera secondo il Proprio piano originario. Conosce l’opera che Egli deve compiere e quella che ha concluso come il palmo della Propria mano. Dio conduce ogni singolo individuo a percorrere un cammino che Egli ha già predeterminato. Nessuno può sottrarsi a questo. Solo coloro che seguono la guida dello Spirito di Dio saranno in grado di entrare nel riposo. Potrebbe essere che, nell’opera successiva, non sarà Dio a guidare l’umanità parlando nella carne, bensì uno Spirito con una forma tangibile a guidare la vita dell’uomo. Solo allora l’uomo sarà in grado di toccare concretamente Dio, di osservare Dio, e di entrare più pienamente nella realtà richiesta da Dio, così da diventare perfetto per mezzo del Dio pratico. Questa è l’opera che Dio intende realizzare, che Egli ha da lungo tempo pianificato. Da questo, dovreste vedere tutti il percorso da intraprendere!
da La Parola appare nella carne
Fonte: La Chiesa di Dio Onnipotente
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